venerdì 25 aprile 2014

Il Duomo di Modena

Il Duomo di Modena presenta le seguenti caratteristiche: 
 Interno:
  • L'altare sovraelevato
  • la cripta
  • la scultura che accompagna l'architettura
  • il soffitto di pietra
  • il gusto della volta
  • l'oscurità dovuta a feritoie molto piccole
  • la presenza della tribuna o matroneo
  • l'utilizzo del marmo bianco e della pietra d'Istria
 La facciata:
  • La facciata è a salienti
  • il protiro(baldacchino di pietra presso la porta centrale)
  • leoni stilofori che sorvegliano le colonne del baldacchino
  • la presenza di archetti ciechi 
Modena, Cattedrale di San Geminiano, XI-XII secolo. Veduta dalla facciata. Sebbene l'impianto stilistico del Duomo sia Romanico troviamo elementi tipici del Gotico, aggiunti successivamente, come il campanile e il rosone centrale.

Il Romanico

Il Romanico è uno stile che si sviluppa in Europa, soprattutto in Francia, Spagna, Germania, tra il X e l'XI secolo, anni di tranquillità politica unita a sviluppo economico. L'architettura romanica è caratterizzata dall'uso della pietra e dall'inserimento di nuovi elementi quali la volta a crociera, il pilastro, il contrafforte esterno e il forte spessore delle murature perimetrali. Il Romanico, soprattutto per quanto riguarda la scultura, che è sostanzialmente una decorazione architettonica, risente dell'influenza germanica. Vengono rappresentate figure mostruose ed espressioniste che rimandano ad una concezione della scultura che deve descrivere un cosmo a sè stante, dotato delle proprie forze del bene e del male.   
Particolare di un capitello della Chiesa di Saint Pierre a Chauvigny, Francia, X- XI sec

Santa Sofia di Costantinopoli

 Elevata su una pianta centrale, ma con navate laterali, essa rappresenta l'incontro della tipica struttura rettangolare delle basiliche con la struttura dei martirya, costruzioni sacre dedicate al culto dei martiri, che in Oriente ebbero spesso piante a raggiera. L'interno di Santa Sofia è risolto in una continua armonia di ritmi curvilinei, le pareti erano ricoperte un tempo di marmi e mosaici: i primi si sono conservati,sia pure in condizione disastrose, ma i mosaici dell'epoca di Giustiniano sono andati interamente perduti.La Chiesa di Santa Sofia è contemporanea a San Vitale di Ravenna, e come in San Vitale, il problema della copertura è risolto con l'impiego della cupola. Grazie ad essa la concezione dello spazio viene completamente modificata rispetto alle equilibrate e razionali costruzioni romane. Le cupole di Santa Sofia, forate da fitte corone di finestre,  si slanciano verso l'alto e abbracciano lo spazio creando un ambiente particolarmente suggestivo. 

Interno della Chiesa di Santa Sofia a Istanbul, 532-537 d.C.

Pianta della Chiesa di SAnta Sofia




giovedì 24 aprile 2014

San Vitale

La particolarità di San Vitale, dal punto di vista architettonico ,sta nella doppia apertura del nartece a forcipe che permette ad una entrata di essere in linea con il presbiterio, dando l'impressione di entrare in un spazio che si estende in una sola direzione, mentre chi entra dall'altra entrata ha l'impressione di trovarsi in uno spazio centrico e avvolgente.  I mosaici, di cui i più famosi rappresentano Giustiniano e Teodora accompagnati dal rispettivo seguito, presentano le caratteristiche tipiche dei mosaici che abbiamo visto fino ad ora:
  • Lo sfondo dorato per trasportare il soggetto in una dimensione divina
  • la proporzione gerarchica delle figure (abbandono del naturalismo greco e il trionfo dell'arte plebea romana)
  • la bidimensionalità
  • la mancaza di un piano d'appoggio per le figure
  • la frontalità
  • la fissità degli sguardi
     San Vitale veduta esterna

    San Vitale interno

    Pianta di San Vitale


    Giustiniano e il suo seguito
    Teodora e il suo seguito

Battistero Neoniano


Il Battistero Neoniano (Ravenna prima metà del V secolo)  è anch'esso un ottimo esempio di edificio a pianta centrale e presenta le stesse caratteristiche architettoniche e decorative del Mausoleo di Galla Placidia. La sua particolarità sta nelle tracce degli stucchi che si possono ritrovare sopra i finestroni.
La cupola del Battistero,
L'interno

Veduta esterna

La pianta


Mausoleo di Galla Placidia


La struttura esterna del mausoleo è molto semplice, realizzata in mattoni e con l'unico motivo decorativo di archetti ciechi, doveva avere un significato allegorico soprattutto in relazione alla sfarzosità dell'interno: la ricchezza dell'uomo non sta nell'aspetto esteriore ma nella ricchezza dell'animo. La decorazione interna è rappresentata nella fascia inferiore da lastre di marmo a cui dovevano seguire decorazioni a stucco, ora perdute, e nella fascia superiore e all'interno della cupola da mosaici realizzati con tessere di vetro colorate.  In essi si possono riconoscere elementi chiave dell'iconografia cristiana che ritroviamo ancora oggi( la rappresentazione dei quattro Evangelisti e l'immagine delle colombe che si abbeverano alla fonte)

Mausoleo di Galla Placidia, ca 450 d.C. Veduta esterna

Veduta interna

Il Mausoleo ha pianta centrale e la cupola non è visibile dall'esterno perchè sovrastata da una copertura piramidale 

Ravenna: i tre periodi

Tra il 402 al 565 d.C. Ravenna visse un particolare periodo di splendore che può essere a sua volta suddiviso in tre sotto-periodi:

  •  Periodo imperiale: 402 al 476 d.C. a cui risalgono il Mausoleo di Galla Placidia e il Battistero Neoniano
  • Periodo ostrogotico 476-540 d.C. a cui risalgono la Basilica di Sant'Apollinare Nuovo e il Mausoleo di Teodorico
  • Periodo giustinianeo 540-565 d.C. a cui risale la Basilica di San Vitale

Ravenna, Basilica di Sant'Apollinare Nuovo, inizio VI secolo. I mosaici sopra le navate rappresentano la processione dei Santi martiri e delle Sante Vergini, i primi muovono verso Gesù circondato dagli angeli, le seconde verso Maria Vergine

domenica 20 aprile 2014

Sarcofago di Gunio Basso

Il Sarcofago di Gunio Basso rientra in quella particolare categoria che viene chiamata dei "Sarcofagi di Passione". Su di esso sono rappresentate scene tratte dalla passione di Cristo e dal Martirio di San Pietro e Paolo. Il Sarcofago ha in sè una grande importanza in quanto ci restituisce la prima testimonianza di come l'arte Cristiana abbia sposato il modello romano dell'arte plebea creando un tutt'uno con essa. I rilievi presentano proporzioni gerarchiche( soprattutto la testa è più grande rispetto al resto del corpo); inoltre si ritrovano al suo interno elementi tipicamente romani come la raffigurazione del Cristo Apollineo( giovinetto e senza barba) e la figura sotto il trono che ricorda la personificazione del cielo in uso presso i Romani.
Sarcofago di Gunio Basso, 359 d.C. Marmo, Città del Vaticano,Museo del Tesoro di San Pietro.

L'architettura paleocristiana: gli edifici a pianta centrale

Nell'architettura paleocristiana sono frequenti i monumenti,principalmente mausolei e battisteri, a pianta centrale cioè la cui pianta può essere inscritta in un cerchio. 
Roma, Mausoleo di S. Costanza, ca 350 d.C. Da notare i mosaici sulle volte a botte,realizzati con pietre colorate, che rappresentano scene ed elementi agresti.
Il Mausoleo di Santa Costanza è un tipico esempio di edificio a pianta centrale

L'architettura paleocristiana: la Basilica

Con l'Editto di Costantino, che consentiva libertà di culto fra i cristiani, si pose il problema di dove celebrare pubblicamente il culto. Per questo vennero adottate gli edifici delle basiche romane (sostanzialmente un edificio rettangolare con entrate sui lati lunghi e avente la funzioni di un foro al coperto) rimaneggiati per le esigenze cristiane(soprattutto per la necessità di contenere entro unico spazio moltissime persone)



Roma, Basilica di Santa Maria Maggiore, 432-440d.C. La Basilica di Santa Maria Maggiore rappresenta, forse, la Basilica Cristiana meglio conservata

Pianta di Santa Maria Maggiore

sabato 19 aprile 2014

Colosseo

Roma, Colosseo 70-80 d.C. Tufo e latterizi
il Colosseo è un ottimo esempio di architettura ad uso pubblico romana. Al suo interno venivano eseguiti spettacoli, combattimenti fra gladiatori e persino, una volta inondato, battaglie navali. Organizzato su 4 piani e provvisto di uno spettacolare velario il Colosseo stupisce ancora oggi per la sua magnificenza.

Colonna Traiana

Roma, Colonna Traiana, ca 110-113 d.C., Marmo, altezza 100 piedi romani(39,86m), diametro 3,83m.
La Colonna Traiana fu eretta nel Foro Traiano per  per commemorare le due campagne vittoriose dell'Imperatore in Dacia. L'autore viene riconosciuto in Apollodoro di Damasco. La Colonna Traiana è una colonna coclide, cioè lavorata con un rilievo a spirale. Su di essa sono rappresentate le imprese di Traiano in Dacia in ordine cronologico. Il rilievo, eseguito molto basso per ottenere effetti pittorici, rappresenta un perfetto esempio di commistione fra arte patrizie e plebea. La realizzazione è impeccabile e eseguita in modo brillante come nell'arte patrizia, tuttavia, a volte, la prospettiva viene stravolta e vengono stabilite gerarchie d'importanza fra le figure e le cose rappresentate.

Ara Pacis: archittettura e rilievi


La costruzione dell'Ara Pacis venne commissionata dal Senato nel 13 a.C. per celebrare le vittorie di Augusto nelle campagne in in Spagna e in Gallia. La struttura in marmo misura 11x10m. Il monumento doveva essere il simbolo della "Romanità" e esaltare la figura dell'Imperatore e la Pax Augustea . La struttura riprende quella quasi quadrata degli altari italici ma, essendo questa struttura totale espressione di quei ceti legati all'arte patrizia, le decorazioni subiscono grandemente l'influsso greco. 
I Rilievi possono essere vegetali e rappresentano festoni, la staccionata interna e le decorazioni a girali d'acanto; oppure storico- mitologici come quelli che si trovano sui lati corti: il Lupercale, Enea che sacrifica ai Penati, Terra fra i venti di terra e di mare e la Dea Roma seduta su un cumulo di Armi  e sui lati lunghi: processione dell'inaugurazione del monumento il 30 gennaio del 9 a.C.
 Il Rilievo storico romano, pur ispirandosi come tecnica di realizzazione a quello greco, conserva quella caratteristica tipica della Romanità che è la rappresentazione verosimile del volto umano. Si ritiene che il rilievo della processione dovesse nascondere riferimenti riguardo le preferenze di Augusto per la sua successione.
ricostruzione di un sacrificio
L'Ara Pacis continua a suscitare un grande fascino, qui l'installazione di Valentino 2007 d.C.


Il Rilievo d'arte plebea: corteo funebre da Amiternum

Corteo funebre, I sec a.C. Calcare, altezza 65cm. Da Amiternum. L'Aquila, Museo Nazionale d'Abruzzo.
Nel corteo funebre da Amiternum si possono facilmente riscontrare le caratteristiche dell'arte plebea romana. Nell'opera manca qualsiasi riferimento naturalistico e prospettico: i musici, che dovevano procedere affiancati ai potatori del sarcofago, vengono posti su un piano diverso da questi, tutte le figure poste sulla parte superiore poggiano i piedi su delle strisce d' appoggio  e il baldacchino è mostrato ribaltato cosìcche possiamo vederne il contenuto e la decorazione con la falce di luna e il cielo stellato.


domenica 6 aprile 2014

Il Ritratto Romano

Il ritratto romano possiede la specificità, rispetto a quello greco, di rappresentare gli effettivi tratti somatici del modello; questo perchè esso derivava dal culto romano degli antenati che prevedeva la realizzazione di maschere in cera per i defunti. Esso si divideva in due filoni: ritratto privato e ritratto ufficiale. Il ritratto privato era destinato ai familiares di colei o colui che veniva rappresentato e la riproduzione del volto era fedele in tutte le sue imperfezioni. Per quanto riguarda il ritratto ufficiale esso raffigurava soprattutto imperatori che volevano diffondere la loro immagine  compiendo così un'opera propagandistica. Il ritratto ufficiale, proprio in virtù della sua funzione, non rappresentava mai le reali fattezze del soggetto ma le trasportava in una dimensione aulica ma non completamente idealizzata(come fu quella greca)

Ritratti di imperatori a confronto:

Vespasiano
 A sinistra: ritratto privato. Vespasiano da Copenaghen, ca 79 d.C. New Carlsberg Glyptotek, Copenaghen. A destra: ritratto ufficiale. Vespasiano da Ostia, ca 70d.C., marmo, Museo nazionale Romano, Roma.

Augusto
A Sinistra: ritratto privato. Augusto da Boston, ca 31a.C. 14d.C. marmo, Museum of Fine Arts Boston. A destra: ritratto ufficiale. Augusto di Via Labicana, 31a.C. 14d.C. Museo Nazionale Romano, Roma.


sabato 5 aprile 2014

Arte romana


L’arte romana si manifestò principalmente in tre forme
1)    nel ritratto ufficiale e privato(Augusto di Via Labicana, Augusto di Primaporta)
2)    nelle grandi opere pubbliche realizzate per l’utilità comune e dello Stato(Colosseo, Mercati di Traiano, Basilica di Massenzio)
3)    nei rilievi e nelle architetture onorarie che avevano la funzione di celebrare un evento o un personaggio particolare( Ara Pacis, sarcofago da Amiternum, Colonna Traiana,Arco di Costantino)
Inoltre per quanto riguarda l’arte romana, seguendo la denominazione di Ranuccio Bianchi Bandinelli, bisogna fare distinzione fra arte patrizia e arte plebea. Per arte patrizia si intende quell’arte commissionata dallo Stato o dalle grandi famiglie patrizie e che ha come caratteristiche la solennità e  la somiglianza con il modello greco. L’arte plebea, invece, denota, oltre alla diversa committenza(ceti plebei e commerciali) , uno stile più ingenuo e "grezzo" che si rifà alla tradizione italica.
 Ricostruzione di Roma nel IV secolo d.C. Plastico. Roma, Museo della Civiltà Romana

venerdì 4 aprile 2014

Arte ellenistica: 323-31a.C.

L'arte ellenistica sviluppatasi dopo la morte di Alessandro nei cosiddetti Regni Ellenistici ha come principale caratteristica l'abbandono della sua funzione celebrativa pubblica. Ciò avviene a causa dell'estinzione di quella forma politica chiamata polis  a favore di nuove e più vaste entità statali. Le opere d'arte non vengono più commissionate dalla cittadinanza, bensì dai regnanti o da ricchi e potenti. L'arte, perciò, assume come caratteristica la rappresentazione del singolo anche in momenti di debolezza e di non particolare eroismo.  Nell'arte ellenistica troviamo quindi rappresentati, bambini, vecchi, vinti e sconfitti.
Bisogna ricordare i grandi monumenti dell'Ellenismo come l'altare di Pergamo e il Deir di Obodas a Petra.
Epigono, Galata morente,ca 220a.C. Copia romana del I sec a.C. da originale in bronzo. Marmo, altezza 93 cm. Roma Musei Capitolini
Fauno Barberini, III-I sec a.C, marmo, Gliptoteca Monaco di Baviera

Altare di Zeus Soter e di Athena Nikephoros a Pergamo, 166-156 a.C. Ricomposizione. Berlino, Pergamonmuseum

Arte della tarda classicità: Prassitele

Nella tarda età classica si sviluppa un nuovo modo di ritrarre la divinità: questa viene colta in momenti di intimità e in attività che concernono la sfera individuale e privata. Ricordiamo come massimo esponente di questo periodo lo sculture Prassitele autore dell'Afrodite Cnidia (prima statua dove Afrodite viene rappresentata nuda) e dell'Apollo Sauroctonos. Entrambe le statue  si sviluppano intorno ad un asse obliquo e rappresentano gli dei in momenti privati (Afrodite prima del bagno rituale e Apollo mentre gioca). 
Prassitele, Afrodite di Cnidia,364-363 a.C. Copia romana in marmo, altezza 215cm. Città del Vaticano. Museo Pio-Clementino
Prassitele, Apollo SAuroctonos,360 a.C. Copia romana in marmo da un'originale bronzeo, altezza 149cm. Parigi museo del Louvre


Doriforo di Policleto


Policleto,Doriforo,ca 450a.C. Copia romana in marmo da originale bronzeo, altezza 212cm. Napoli, Museo Archeologico Nazionale
Policleto nel Doriforo riunisce il senso del movimento e della stasi. Il grande sculture,abbandonando le regole tradizionali della scultura, sviluppa un proprio canone che parte dall'osservazione di uomini reali per arrivare alla formulazione di misure medie e quindi ideali. L'uomo che Policleto scolpisce non è puramente ideale ma le sue proporzioni si avvicinano a quelle naturali.A riguardo Policleto scrisse un trattato chiamato appunto Canone. Di qesso ci sono pervenuti solo  tre frammenti. Secondo il canone di Policleto il corpo doveva essere scolpito secondo determinate proporzioni ed in particolare la testa doveva essere circa 1/8 del corpo
 



Discobolo di Mirone

Mirone,Discobolo,ca460a.C Copia romana in marmo, altezza 124cm. Roma, Museo Nazionale Romano,Palazzo Massimo
La caratteristica principale delle sculture di Mirone è il loro movimento e ritmo. Mirone evita la composizione simmetrica della scultura. Ciò è molto evidente nel Discobolo dove l'atleta è colto nel momento di massimo dinamismo che precede il lancio,la muscolatura è delineata in modo magistrale e ci restituisce totalmente la tensione del corpo nell'attimo raffigurato.